VITTORIOSA AL CAMPIONATO MONDIALE ’98


Il ’98 mi diede anche una grande gioia, vinsi il campionato Mondiale Laser a Medemblick, la settimana dopo il mondiale Europa, con la stessa campionessa del mondo Europa in gara. Riuscii a battere Carolijn Brouwer, un talento dei nostri giorni, timoniere dell’anno ’99, vincitrice di numerosi titoli mondiali in Laser radial ed in Europa (Campionessa mondiale ’95 e ’98), olimpiaca a Sydney 2000 sul 470. Il campionato in Olanda fu stupendo. Mi feci portare la barca da miei genitori e mi spostai di 500Km (da Travemunde in Germania a Medemblick Olanda) in un giorno. Neanche provai il Laser, ci salii il primo giorno di regate. Attaccai fin dalla prima prova e la vinsi. Era poco vento, condizione poco consona alle mie caratteristiche. La testa della classifica era ogni giorno diversa, si alternavano inglesi, danesi, olandesi ed io ero sempre seconda, eccetto l’ultimo giorno che scesi in acqua con il bollo rosso, cioè del terzo (il primo ha quello giallo e il secondo azzurro). Avevo 13 punti da Carolijn. Si fecero due prove e dopo la prima me ne erano rimasti 5. Alla seconda regata girammo la boa di bolina piuttosto indietro, in mezzo alla flotta, intorno al 30o e poi partì il recupero. Dovevo distaccarla di 6 posti, cosa per niente facile! Guardavo avanti, per trovare uno spazio dove inserire la mia prua e per lasciare dietro più avversarie possibili. All’arrivo presi fiato e contai avanti, ero 5a, poi mi girai e osservai Carolijn, la più pericolosa, era…11… si, ma forse se ci fossero stati OCS, o se ci fossero state proteste tra ragazze arrivate tra me e lei… Al suo arrivo nessuno esultò, buon segno per me. Durante il rientro di bolina verso il porto, un gommone olandese mi si avvicinò e mi fece i complimenti; sul gommone italiano Manfredo Audisio e Michele Regolo facevano i calcoli e secondo Michele era fatta, secondo Manfredo era meglio aspettare. Alla premiazione, mi si avvicinarono le solite amiche, tra cui Carolijn che mentre mi stava facendo una doccia gentile al gusto di Champagne Brut mi disse: “Puoi fare quello che vuoi perché sei la regina”.